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Il Decreto Ristori: cosa prevede e a chi è rivolto

Tra le categorie più colpite nel 2020 e in questo inizio 2021 dalle chiusure imposte dal COVID-19 ci sono senza dubbio bar e ristoranti: per molte attività sono stati mesi durissimi, sostenuti solo in minima parte dal servizio di asporto.

Il Governo è intervenuto a loro sostegno con il cosiddetto Decreto Ristori, modificato a Natale 2020 con l’entrata in vigore della Legge n. 176/2020. Il provvedimento non è altro che una modifica al precedente Decreto Legge n. 137/2020, l’originario Decreto Ristori.

Cosa è cambiato

Sostanzialmente l’azione del Decreto Ristori è stata estesa al 31 marzo 2021: l’art. 9-ter del Decreto ha prolungato infatti l’efficacia delle misure già adottate dal governo per tutelare i lavoratori, le imprese e la salute dei cittadini in questo difficile periodo di emergenza epidemiologica.
Fino al 31 marzo 2021 saranno quindi in vigore le seguenti disposizioni:

  • esonero dal pagamento dell’imposta TOSAP e del canone COSAP;
  • presentazione semplificata in via telematica di domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superficie già concesse;
  • posa in opera di arredi urbani senza l’autorizzazione della Soprintendenza o del Ministero.
    Vediamo punto per punto di cosa si tratta.

Esonero dal pagamento della TOSAP e della COSAP

Fino al 31 marzo 2021 ristoratori e baristi saranno esonerati dal pagamento della tassa e del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche.
La misura in particolare si rivolge a tutti coloro che svolgono:
a) attività di somministrazione di pasti e bevande, anche accompagnata ad attività di intrattenimento e svago (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie, etc.);
b) attività di somministrazione di bevande, latte, dolciumi e prodotti di gastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie, etc.).

(Per l’elenco completo dell’attività esonerate è possibile fare riferimento agli esercizi specificati nell’art. 5, comma 1 della Legge n. 287/1991).

Cosa sono TOSAP e COSAP?

La TOSAP è una tassa che viene applicata per le occupazioni di qualsiasi tipologia di beni del demanio o del patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province come strade, piazze, parchi.

Il COSAP è un canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, sia per occupazioni temporanee che per occupazioni permanenti.

La differenza principale risiede nel fatto che la TOSAP è un’entrata tributaria disciplinata dalla legge (D.lgs. 507/1993), mentre la COSAP è un’entrata di carattere patrimoniale disciplinata dal regolamento comunale.

In pratica, ristoratori e baristi potranno occupare con tavolini e dehor le aree pubbliche adiacenti ai locali senza dover pagare gli oneri corrispondenti.

 

Più semplice richiedere spazi per i tavolini

Nel Decreto Ristori ci sono importanti novità anche per i ristoratori e i baristi che volessero aggiungere dehor o tavolini al proprio locale o ampliare lo spazio esterno già in concessione: infatti dal 1 gennaio e fino al 31 marzo 2021 sarà in vigore una procedura semplificata per richiedere nuove concessioni al Comune di riferimento.

Basterà infatti presentare domanda telematica per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici già concesse presso l’ufficio competente dell’ente locale di riferimento, allegando soltanto la planimetria della soluzione proposta: sarà inoltre sospeso il pagamento dell’imposta di bolla. 

Più facile anche arredare all’aperto

Buone notizie dal Decreto Ristori anche per i titolari di locali che volessero installare dehors, tavolini e ombrelloni in corrispondenza di vie, piazze, strade o altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico. Per agevolare il rispetto delle misure di distanziamento, infatti, fino al 31 marzo sarà possibile evitare di richiedere l’autorizzazione paesaggistica alla Soprintendenza (o, ove necessario, l’autorizzazione ministeriale di cui al D. Lgs. n. 42/2004).

In particolare, ristoranti, trattorie, tavole calde, birrerie, gelaterie e bar potranno temporaneamente installare senza richiedere autorizzazioni agli enti sopra indicati strutture amovibili come: 

  • dehors
  • elementi di arredo urbano
  • attrezzature
  • pedane
  • tavolini
  • sedute
  • ombrelloni

In generale possiamo dire che per baristi e ristoratori, almeno dal punto di vista burocratico, il Decreto Ristori contribuirà a rendere la strada un po’ meno difficile fino al 31 marzo, sperando che queste misure possano aiutare la ripartenza dell’economia. 

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